Da lettrici, quello che chiediamo a questi libri è che ci intrattengano: la trama dev'essere avvincente, lo stile fluido e i dialoghi credibili.
E nelle traduzioni italiane che stiamo leggendo, questi elementi ci sono tutti: bravi i tanti traduttori che si sono dati il cambio nel tempo e brava la redazione, che tra l'altro ha fatto un eccellente lavoro di uniformazione e correzione delle bozze (è rarissimo incontrare un refuso, e stiamo parlando di volumi che in media hanno 300-400 pagine).
In queste letture ci siamo imbattute in una sola stonatura: la resa del turpiloquio.
Ci capitava di leggere un dialogo tesissimo, e poi di ritrovarci a sorridere perché sul più bello dello scontro verbale incontravamo una frase che un italiano non avrebbe pronunciato nemmeno al culmine della furia (e della creatività linguistica).
Subito dopo, e questa è la nemesi del traduttore, abbiamo dovuto affrontare la stessa difficoltà nel tradurre il romanzo su cui stiamo lavorando: se molte offese inglesi (come bastard e asshole) sono facilmente traducibili in italiano, quando l'insulto si fa più articolato la difficoltà aumenta e il rischio di risultare poco credibili sale vertiginosamente.
Citiamo alcuni esempi tratti dai gialli che stiamo leggendo:
- "Porta il tuo culo fuori da qui" (traduzione di get your ass out of here; è una frase che, nella versione italiana, ultimamente si sente spesso anche nei telefilm, ma non nella vita reale)
- "Sei pieno di merda" (da you're full of shit, insulto che si usa per affermare che l'altro sta mentendo)
- "Me lo sono ritrovato sul culo" (detto da un agente che non si aspettava di incontrare il sospettato e racconta a un collega di esserselo visto davanti all'improvviso; l'espressione originale non la conosciamo, ma probabilmente c'era di mezzo la parola ass).
Ci sembra che la scelta dei traduttori sia stata quella di rimanere il più possibile aderenti al testo originale. La resa di questi romanzi, in generale, è molto buona, ma può darsi che nel caso del turpiloquio intervenga l'imbarazzo di dover tradurre un linguaggio scurrile che noi traduttori nella vita di tutti i giorni non siamo abituati a usare.
Quello che abbiamo cercato di fare nella nostra traduzione delle espressioni volgari è stato superare l'imbarazzo, cogliere il senso generale delle frasi scurrili e trovare un modo di tradurle che non stonasse in bocca a un italiano. Nei casi citati sopra, per esempio, faremmo così:
- "Togliti dalle palle / Levati dai coglioni"
- "Sono tutte cazzate"
- "Cazzo, ci sono andato a sbattere contro!"
Se l'argomento ti interessa, ti segnaliamo il blog Parolacce, che riporta aneddoti e notizie sul turpiloquio.
L'immagine, rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0, è di proprietà di Steve Anderson, regista del documentario Fuck (2005), che analizza l'uso e la percezione della parola fuck nella società americana.
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