E certe lingue, ad esempio l'inglese, amano visceralmente gli acronimi, che tendono a moltiplicarsi in maniera incontrollata, producento tanti casi di omonimia (o forse dovremmo dire "omoacronimia"...).
Come risolvere il mistero?
Ci aiutano le fonti specializzate, cioè i siti interamente dedicati agli acronimi:
- Per l'italiano c'è il Dizionario degli acronimi, con tantissime voci, e anche Wikipedia fa la sua parte, con una pagina italiana che elenca gli acronimi di tre lettere.
- Il database più completo, di lingua inglese, è AcronymFinder, che elenca le voci (oltre 4 milioni) in ordine di frequenza, presentando per primi i significati più comuni.
- Per il francese (e l'inglese) c'è AcronymesInfo: la grafica è poco accattivante, ma le definizioni inserite dagli utenti sono circa 200.000.
Se l'argomento ti interessa, scopri anche quali acronimi sono diventati nomi comuni.
Se vuoi scoprire altre risorse utili, leggi questi post:
- dizionari dei modi di dire
- dizionari dei dialetti italiani
- dizionari visuali
- dizionari dello slang giovanile italiano
- dizionari dell'Ottocento e dei primi del Novecento.
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