A che cosa serve questa acrobazia mentale?
Forse ci sembra di fare tutto il possibile, ma in realtà stiamo tralasciando qualche azione cruciale che non ci viene in mente perché tendiamo a percepire solo le cose tangibili, concrete (quelle che facciamo, vediamo, tocchiamo) e non quelle "invisibili" (le azioni che non facciamo). Ragionando al contrario possiamo scoprire qual è.
E allora ecco che cosa fare per non trovare nuovi lavori di traduzione editoriale (ognuno può modificare questa lista in relazione al suo ambito professionale):
- continuare a lavorare per gli stessi editori senza cercarne di nuovi
- evitare le fiere del libro
- scansare le associazioni o il sindacato di categoria
- essere assenti dal web
- trascurare l'aggiornamento professionale
- inviare cv senza allegare proposte di traduzione
- inviare proposte di traduzione senza richiamare per sapere se sono piaciute
- consegnare con un mese di ritardo sulla data stabilita senza avvertire
- essere irreperibili via email e telefono.
E sicuramente ci sono altre cose che non ci vengono in mente perché non siamo abituate a pensare al contrario... Se ce le segnalate, ci fate un favore!
La foto di CaptureQueen è tratta da qui.
Carissime Alessandra e Francesca,
RispondiEliminaottimo post, il vostro. Dovremmo veramente cercare di ragionare al contrario, anche se questo vuol dire riportare su di noi la responsabilità di quello che ci accade (e non sugli altri).
Ciao,
Gabriella
Cara Gabriella,
Eliminasiamo contente che il post ti sia piaciuto!
Come dici tu, ragionare al contrario ci obbliga a fare un'altra fatica (oltre a quella legata al fatto che questa forma di pensiero non ci viene per nulla naturale): prenderci la responsabilità di noi stessi, senza trovare scuse per giustificare quello che non facciamo.
E ne vale la pena!
Un abbraccio e a presto