Così, in situazioni di disagio di lieve entità oppure di crisi legate all'età (adolescenza, menopausa e vecchiaia), gli psicoterapeuti possono prescrivere una lettura salutare, di solito un classico della letteratura.
In questo articolo lo psichiatra Andrea Bolognesi suggerisce ad esempio:
- ai depressi, una cura omeopatica a base di Bartleby, lo scrivano di Melville e Oblomov di Gončarov
- agli sfiduciati, Il Circolo Pickwick di Dickens
- agli stressati, I ricordi di Marco Aurelio e Le lettere a Lucilio di Seneca
- agli ipocondriaci, Il male oscuro di Giuseppe Berto e Il sentiero nel bosco di Adalbert Stifter
- ai genitori possessivi, il brano dedicato ai figli de Il Profeta di Gibran
- agli adolescenti con problemi di comunicazione con il padre, la Lettera al padre di Kafka.
Come si può diventare più empatici leggendo un libro in solitudine? Quando siamo immersi nella lettura, facciamo la conoscenza dei personaggi della storia e ci immedesimiamo in loro, cercando di comprenderne le caratteristiche e di prevederne le mosse. Nel dipanarsi del racconto, scopriamo se le nostre ipotesi iniziali erano giuste o meno e accumuliamo esperienza.
Nella realtà non è possibile (anche se ci piacerebbe!) sapere tutto quello che pensano e fanno gli altri, ma l'allenamento acquisito con la lettura ci rende più capaci di comprenderli e di immedesimarci in loro, migliorando le nostre abilità sociali: altro che topi di biblioteca...
La foto di Shelley Rodrigo è disponibile qui e rilasciata con licenza CC BY 2.0.
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