(Tratta dal sito de L'Espresso)
Si ride amaro con la vignetta di Altan: secondo una ricerca Istat, infatti, nel 2009 solo il 45,1% della popolazione (meno di un italiano su due) ha letto almeno un libro, e il 10,3% degli intervistati (uno su dieci) ha dichiarato di non avere nemmeno un libro in casa.
Se questa è la situazione, quali sono le prospettive per la diffusione dell'e-book?
Qualche risposta si trova in una ricerca commissionata dall'Associazione Italiana Editori e presentata al Salone del libro di Torino, scaricabile qui.
Nella ricerca, così come nella vignetta di Altan, la parola e-book viene erroneamente usata come sinonimo di "e-reader", alimentando la confusione su questo prodotto. L'e-book è il libro digitale, mentre l'e-reader (o e-book reader) è uno dei supporti hardware su cui l'e-book può essere letto (gli altri sono: PC, cellulari, tablet computer come l'iPad). Questo ci fa pensare che forse nemmeno chi ha commissionato la ricerca avesse le idee tanto chiare sulla materia; del resto la rilevazione risale al marzo 2009, quindi in un certo senso la questione e-book in Italia non era ancora scoppiata.
Stando ai risultati, il 20% degli intervistati è "probabilmente o sicuramente disponibile" a leggere contenuti di svago (ad es. romanzi) sullo schermo del PC o dell'e-reader, mentre l'11% ha dato la stessa disponibilità alla lettura di testi sul cellulare.
E qui emerge un altro punto critico della ricerca: PC e e-reader vengono messi sullo stesso piano, ma l'esperienza di lettura su questi due supporti è molto diversa. L'e-reader si avvale della tecnologia e-ink, grazie alla quale il display riflette la luce come se fosse un foglio di carta, mentre il computer ha un display retroilluminato che stanca molto di più la vista.
Sempre pensando alla comodità d'uso, il cellulare appare molto più "portatile", anche se la qualità del display si colloca a metà strada tra quella del PC e quella dell'e-reader.
Queste considerazioni pratiche potrebbero avere una notevole influenza sulla diffusione degli e-book: si legge su uno schermo in tutti e tre i casi, ma bisogna vedere che tipo di schermo è.
Comunque, la domanda da un milione di dollari di tutta la ricerca è: "ha in programma di acquistare un e-reader nei prossimi mesi?". Tra i lettori "forti", ossia quelli che leggono più di 12 libri l'anno (e già questo la dice lunga sul fatto che in Italia si legge troppo poco), quelli che hanno risposto di sì sono divisi come segue: l'1,7% aveva già comprato l'e-reader a marzo 2009, l'8% lo avrebbe fatto sicuramente. Un ulteriore 6,3% aspetta di vedere i titoli che usciranno: vuole più e-book in italiano e più bestseller rispetto all'offerta disponibile.
Purtroppo la ricerca non chiede agli utilizzatori di PC e di cellulari se hanno intenzione di acquistare e-book, quindi il dato risulta mancante.
Fatti i conti, per l'e-reader si parla di un mercato potenziale di almeno 900.000 persone che, per dare un'idea, equivalgono a quelle che hanno comprato una copia cartacea di Novecento di Alessandro Baricco.
A queste vanno aggiunti i potenziali acquirenti di e-book per cellulare, PC e iPad.
La ricerca si conclude su una nota di ottimismo, paragonando l'impatto dell'e-book sulla cultura a quello che si verificò quando il libro stampato sostituì quello copiato a mano: un cambiamento epocale.
Le potenzialità ci sono, staremo a vedere se gli editori sapranno sfruttarle e se i lettori avranno voglia di coglierle.
(Leggi anche: L'e-book in Italia: che cosa cambierà per traduttori e autori?)
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