venerdì 1 luglio 2011

Come archiviare i libri: istruzioni per l'uso

Se i libri cominciano a invadere la casa, sorge un problema: come archiviarli in modo da poterli ritrovare quando servono?

I criteri di classificazione sono tanti quanti i bibliofili: Jonathan Franzen, ad esempio, separa i tascabili dagli altri volumi, Alessandro Baricco li archivia in ordine di lettura, così può ricordarsi dov'era e cosa faceva nel periodo in cui li leggeva, Umberto Eco ne aveva 50.000 e li cambiava di posto in base agli interessi del momento (facendo impazzire la segretaria). I criteri sono talmente variegati che Gabriele Romagnoli ha scritto su Repubblica un articolo dedicato alle biblioteche degli scrittori.



Per creare il nostro archivio, abbiamo innanzitutto fatto una prima suddivisione fra i testi di narrativa e quelli di saggistica, e fin qui è stato facile.

Dopodiché abbiamo deciso di suddividere la narrativa in base alle lingue: nel nostro caso abbiamo creato una grande sezione di narrativa di lingua inglese, a cui seguono in ordine di grandezza quella italiana, spagnola, francese, tedesca, portoghese, giapponese. I volumi di autori israeliani o che trattano temi che hanno a che fare con l'ebraismo, anche se originariamente scritti in lingue diverse fra loro (italiano compreso) sono tutti raccolti nella stessa sezione; seguono poi le altre lingue e culture, tutte raggruppate insieme.

Ma ovviamente non è finita qui: per ciascuna lingua/sezione, infatti, abbiamo catalogato gli autori in ordine alfabetico a prescindere dal fatto che i loro libri siano in lingua originale o tradotti in italiano. Ci siamo anche sforzate di ordinare i testi di ciascun autore in base all'anno di uscita, mettendo per primi i più vecchi e per ultimi i più recenti.

Per la saggistica abbiamo creato dei settori in base agli argomenti: fotografia, storia dell'arte, musica, storia, psicologia, filosofia e, siccome amiamo viaggiare, un'intera scaffalatura dedicata alla turistica. Infine, un altro elemento e mezzo della libreria è dedicato ai volumi scritti o tradotti da noi.

All'interno di ciascuna sezione di saggistica, abbiamo suddiviso poi i volumi in base all'autore oppure al tema. Un esempio del primo tipo si trova nelle sezioni di fotografia, musica e storia dell'arte: le monografie dedicate ai grandi fotografi, cantanti o pittori, infatti, sono disposte in ordine alfabetico. Altre sezioni, ad esempio la turistica, si prestavano invece a una suddivisione diversa: nel caso nostro, abbiamo organizzato le guide turistiche in base all'area geografica, distribuendo i volumi in queste sottosezioni: Italia, Europa, resto del mondo, trekking e infine percorsi in bicicletta. Dopodiché, all'interno di ciascuna sottoarea, abbiamo organizzato i volumi in ordine alfabetico per paese.

Nell'archiviazione abbiamo cercato poi di evitare le doppie file, in modo da avere tutti i libri in vista (ma in molti casi è impossibile); cerchiamo anche di riciclare i volumi di cui possiamo fare a meno.

Abbiamo infine creato un archivio su file da portare sempre con noi sul cellulare: così, quando in libreria ci imbattiamo in qualche occasione imperdibile, non siamo più colte dal terribile dubbio: "Ce l'ho già oppure no?".

E voi, come organizzate la vostra libreria? Ogni spunto è prezioso!


Se l'argomento vi interessa, leggete anche "4 regole d'oro per catalogare i libri di casa", questo post dedicato alle librerie dalle forme più strane e questo sulle librerie fatte di libri.

La foto di Mr.TinDC è disponibile qui e rilasciata con licenza CC BY-NC-ND 2.0.

Se questo post ti è piaciuto, condividilo cliccando sulle icone nel riquadro grigio sotto.

2 commenti:

  1. Forse l'ho già scritto qui, personalmente non posso archiviare con metodo perché non ho spazio - e ahimè ho le doppie file. Quando ancora potevo avevo rudimentalmente suddiviso i libri in 5 zone, narrativa, saggi, saggi che mi interessano particolarmente (amo più la saggistica della narrativa), classici (intendendo i libri che ho amato in gioventù e che provengono dalla mia "vecchia" città ), fumetti (con altre suddivisioni che non sto a spiegare).
    Insomma, una catalogazione poco pratica e che con l'esaurirsi dello spazio si è un po' sfaldata.
    Servirebbero secondo me cartellini numerati da appiccicare sulle mensole che rimandino magari a un catalogo digitale (su pc e blackbarry o iPhone/iPod). Se avessi tempo farei così.

    RispondiElimina
  2. alessandra repossi e francesca cosi17 luglio 2011 alle ore 10:42

    Ciao Patrizia,

    il problema delle doppie file è sempre in agguato, via via che i libri aumentano, però abbiamo visto una soluzione che potrebbe funzionare: collocare all'interno di ogni ripiano un'assicella sopraelevata di circa 5 cm e larga la metà della mensola, su cui accomodare i libri della fila nascosta. Così la seconda fila risulterebbe rialzata rispetto alla prima, di quel tanto che basta a vedere almeno una parte del dorso dei volumi. Ancora non ci siamo cimentate in questa impresa, ma in caso di bisogno faremo così... tempo permettendo!

    A presto!

    RispondiElimina