- Le idee non vengono guardando la televisione
- A volte le idee vengono mentre si assiste a una conferenza
- Spesso le idee vengono leggendo un libro
- Le buone idee nascono da quelle cattive, ma solo se ce ne sono abbastanza
- Le idee odiano le sale riunioni, in particolare quelle che hanno ospitato critiche, attacchi personali o noia
- Le idee vengono in mente quando entrano in collisione universi differenti
- Spesso le idee si sforzano di essere all’altezza delle aspettative. Se ci si aspetta che compaiano, lo fanno
- Le idee temono gli esperti, ma adorano l’atteggiamento del principiante. Una minima consapevolezza è buona cosa
- Le idee vengono a ondate, fino a spaventarci. Willie Nelson compose tre dei suoi maggiori successi in una settimana.
- Le idee nascono dai problemi
- Le idee nascono dal nostro ego e funzionano al meglio quando sono altruiste e disinteressate
- Le idee vengono dalla natura
- Qualche volta le idee nascono dalla paura (di solito nei film), ma più spesso dalla fiducia
- Le idee utili vengono quando siamo svegli, abbastanza vigili da notare davvero le cose
- Ma a volte le idee entrano di soppiatto quando stiamo dormendo o siamo troppo intontiti per avere paura
- Le idee arrivano di sbieco, o mentre facciamo la doccia, quando non ci stiamo pensando
- Le idee mediocri si divertono a copiare ciò che funziona in un dato momento
- Le idee migliori superano d’un balzo quelle mediocri
- Le idee non hanno bisogno di passaporto e spesso attraversano impunemente le frontiere (di qualunque tipo)
- Un’idea deve sempre partire, perché se resta semplicemente dov’è e non giunge a noi, rimane nascosta. E le idee nascoste non viaggiano, non hanno alcuna influenza né punti d'incontro con il mercato. Muoiono sole.
Le buone idee, quindi, vengono quando ci impegniamo attivamente in qualcosa, che si tratti di una lettura ispiratrice (vedi punto 3) o di una conferenza (2), quando siamo svegli e vigili (14), aperti a riceverle (7), ma senza paura (13) o sforzo eccessivo (16). Una visione zen del nostro processo creativo, insomma, che ci riempie di ottimismo.
Se è così, infatti, ognuno di noi potrebbe farsi venire un’idea davvero buona per migliorare la propria situazione, anche in modo significativo. Perché no?
Per applicare i 20 punti di Seth Godin al marketing, vi consigliamo di leggere questo post di Cristina Mariani, consulente aziendale e autrice di due volumi ricchissimi di spunti che vale la pena di leggere: Marketing Low Cost e Comunicazione Low Cost (li abbiamo divorati!).
(La foto de Il pensatore di Auguste Rodin è stata gentilmente messa a disposizione da Taty2007 ed è reperibile qui.)
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